这个视频是英国记者与学者Martin Jacques于2010年在伦敦TED大会上发表的演讲。我认为他向我们展示了一个关于中国在世界的地位的有趣景象,并且详细的介绍了那些将中国推向今天的样貌的历史背景。
我在Youtube上找到的视频上已经有了中文字幕,所以在这里我只把它翻译成意大利文。
以下是演讲的内容
Il video è relativo alla conferenza tenuta dallo studioso e giornalista britannico Martin Jacques nel 2010, al TED Salon a Londra. A mio avviso offre una panorama interessante sul ruolo della Cina nel mondo, e descrive in modo esauriente lo sfondo storico che hanno portato la Cina ad essere quello che è ora.
Sul video che ho trovato su Youtube c’è già il sottotitolo in cinese, perciò qui farò solo la traduzione nella lingua italiana.
Qui sotto è il testo della conferenza:
Il mondo sta cambiando a una notevole velocità, se guardi il grafico in alto qui, vedi che queste previsioni del Goldman Sachs suggerisce che nel 2025 l’economia cinese avrà quasi la stessa dimensione di quella americana, e se guardi il grafico per il 2050, esso prevede che l’economia cinese sarà due volte quello americano, mentre l’economia indiana avrà almeno la stessa dimensione dell’economia americana.
Dovremmo tenere a mente che queste previsioni furono redatti prima della crisi finanziaria del Occidente. Due settimane prima stavo guardando l’ultima previsione redatto da BNP Paribas relativo a quando la Cina avrà un economia più potente di quella americana, Goldman Sachs prevede 2027, la previsione in seguito alla crisi è 2020, è solo dieci anni di distanza da adesso.
La Cina sta per cambiare il mondo in due aspetti fondamentali, il primo è che è un enorme paese in via di sviluppo con una popolazione di 13 miliardi di persone, negli ultimi 30 d’anni sta crescendo di circa 10 percento all’anno, e nell’arco di una decina di anni avrà l’economia più potente del mondo, nell’era moderna non era mai successo che l’economia più potente del mondo sia un paese in via di sviluppo invece che un paese sviluppato.
Secondo, per la prima volta nell’era moderna il paese dominante nel mondo, il quale credo che la Cina diventerà, invece che dall’Occidente, proverà da una radice culturale molto ma molto diversa. So che l’opinione di maggioranza nel Occidente è che mentre i paesi si modernizzano, allo stesso tempo si occidentalizzano, è solo un illusione.
È un ipotesi che la modernità sia un campione del prodotto di concorrenza, dei mercati e delle tecnologie, non è così, esso è formato allo stesso modo anche dalla storia e dalla cultura.
La Cina non è come l’Occidente, e non diventerà come l’Occidente, rimane negli suoi aspetti fondamentali molto diverso. La domanda qui è ovvio, come possiamo dare un senso alla Cina, come possiamo provare a capire cosa è la Cina? Il problema nell’insieme, che abbiamo adesso nel Occidente, è che usiamo l’approccio convenzionale per capire in termini occidentali, usando idee occidentali. Non possiamo.
Adesso vorrei offrirvi tre colonne portanti per provare a capire cosa è la Cina, come inizio.
Il primo è questo, la Cina non è realmente uno stato nazionale, okay, chiama se stesso stato nazionale negli ultimi centinaia di anni, ma chiunque sapesse qualcosa della Cina sa è molto più antico. Questo è come appariva la Cina con la vittoria della dinastia Qin alla fine del periodo degli stati belligeranti nel 221 a.c., la nascita della Cina, potete vederla contro i confini della Cina moderna.
Subito dopo la dinastia Qin, ancora 2000 anni fa, potete vedere che già occupava la maggior parte di quello che oggi chiamiamo Cina orientale, che era dove la maggior parte dei cinesi vivevano allora come ora. La cosa straordinaria in ciò è cosa dà alla Cina il senso di essere Cina, cosa dà ai Cinesi il senso di cosa è essere cinese, non proviene da qualcosa di recente come il periodo degli stati nazionali degli ultimi centinaia di anni, come è successo nel Occidente, ma dal periodo degli stati civili.
Sto pensando ora, per esempio, al costume del culto ancestrale, di una nozione molto diversa di stato, allo stesso modo, una nozione molto diversa di famiglia, relazioni sociali come guanxi, valori confuciani eccetera. Sono tutte cose che provengono dal periodo degli stati civili. In altre parole la Cina, a differenza degli stati occidentali e la maggior parte degli stati nel mondo, è formato dal suo senso di civiltà, esiste come stato civile, invece che come stato nazionale. E in aggiunta a questo, sappiamo che la Cina è enorme demograficamente e geograficamente, con una popolazione di 13 miliardi di persone, quello che spesso non notiamo è che infatti, la Cina è diversificata ed estremamente pluralistica, e in molti casi decentralizzata.
Non è possibile gestire un posto di questa scala semplicemente da Pecchino, anche se pensiamo che questo è il caso, non è mai stato così.
Così questo è la Cina, uno stato Civile, invece che uno stato nazionale. Che cosa significa questo? A mio parere questo ha tutta una serie di profonde implicazioni, vi faccio due esempi. Il primo è che il più importante valore politico per i cinesi è l’unità, esso è il più duraturo per la civiltà cinese. Sapete, 2000 anni fa, vi fu le spaccature dell’Europa, la frammentazione del Sacro Romano Impero, che si è suddiviso ed è rimasta divisa da allora. La Cina, nello stesso periodo, andò nella direzione opposta, molto difficoltosamente cercò di tenere insieme questa enorme civiltà, questo stato civile.
Il secondo è Hong Kong, ricordate il ritorno di Hong Kong da Inghilterra alla Cina nel 1997? Potete ricordare che cosa proponeva la Costituzione cinese. Uno Stato, due sistemi. Scommetto che quasi nessuno in Occidente ci credeva. E’ una messinscena, quando la Cina metterà le mani su Hong Kong, non sarà così. Da 13 anni la politica e il sistema legislativo in Hong Kong è diversa ora come lo era nel 1997. Avevamo sbagliato. Perché avevamo sbagliato? Perché pensavamo in un ottica di Stato nazionale. Pensate alla unificazione della Germania nel 1990, cosa era successo? Fondamentalmente Est ha inghiottito l’Ovest. Uno Stato, un sistema, questo è la mentalità dello Stato nazionale. Ma non puoi gestire uno Stato come la Cina, uno Stato civile, sulle basi di una civilizzazione un sistema. Non funzionerebbe.
In realtà la risposta della Cina al problema di Hong Kong, potrebbe essere lo stesso al problema di Taiwan. E’ una risposta naturale, una civilizzazione, più sistemi.
Lasciatemi illustrarvi un’altra colonne portante per provare a capire la Cina, forse non uno così confortevole. I cinesi hanno una concezione molto, ma molto diversa di razza, rispetto al maggior parte dei paesi. Sapete, di 13 miliardi di cinesi, più del 90 percento di essi pensano di appartenere alla stessa razza, il Han. Questo è completamente diverso rispetto agli altri Stati del mondo con una popolazione numerosa, India, Stati uniti, Indonesia, Brasile, tutti loro sono multirazziali. I cinesi non si sentono allo stesso modo. La Cina è davvero multirazziale solo sui margini. La domanda è perché? Penso che la ragione, essenzialmente, ritorna ancora alla nozione di Stato civile. Una storia di almeno 2000 anni, una storia di conquiste, occupazioni, assorbimento, assimilazione, eccetera, lasciate al processo, attraverso il quale, questa nozione di Han emerse. Naturalmente, nutrite da una crescente e molto potente senso di identità culturale.
Il vantaggio maggiore di questa esperienza storica è stato questo, senza il Han, la Cina non si sarebbe mail unificata, l’identità Han è stato il cemento che ha unificato il paese. Lo svantaggio più grosso invece, è che Han ha una concezione molto debole della differenza culturale, credono fermamente nella loro superiorità, e sono irrispettosi verso coloro che non lo sono, così il loro atteggiamento, per esempio, verso gli uyghurs e verso i tibetani.
Ora lasciatemi illustrarvi la mia terza colonna portante, lo Stato cinese. Il rapporto tra lo Stato e la società in Cina è molto diversa da quella in Occidente. Adesso noi in Occidente, sembrerebbe di pensare in maniera diffusa, almeno in questi giorni, che l’autorità e la legittimità dello Stato è una funzione della democrazia. Il problema con questo presupposto è che lo Stato cinese godono di una maggiore legittimità e maggiore autorità tra i cinesi, rispetto a qualsiasi altro Stato occidentale. La ragione di questo, ci sono due ragioni, penso, e ovviamente non hanno niente a che fare con la democrazia. Perché nella nostra ottica, sicuramente, i cinesi non hanno democrazia. E la ragione di questo è, primo, perché allo Stato in Cina è dato, o che gode di un significato molto speciale, come rappresentativa, come personificazione e custode della civilizzazione cinese, dello stato civile, questo è tanto più vero, quanto più la Cina arriva a una sorta di ruolo spirituale.
E la seconda ragione è perché mentre in Europa e nel Nord America il potere dello stato è messa in discussione continuamente, intendo nelle tradizioni dell’Europa, storicamente contro la chiesa, contro gli altri ceti dell’aristocrazia, contro la borghesia, eccetera. Per 1000 anni il potere dello Stato cinese non è mai stato messo in discussione, non ha mai avuto seri rivali. Così potete capire il modo in cui il potere è stato costituito in Cina, è molto diverso dalla nostra esperienza nella storia del Occidente. Il risultato, comunque, è che i cinesi hanno un’ottica molto diversa dello stato. Mentre noi tendiamo a vederlo come un intruso, un estraneo, sicuramente un organo il cui potere ha bisogno di essere limitato, o definito e contrastato. I cinesi non vedono del tutto lo stato in questa maniera. I cinesi vedono lo Stato come un intimo, non solo come un intimo in realtà, come un membro della famiglia, non solo come un membro della famiglia, ma come il capofamiglia, il patriarca della famiglia, questa è l’ottica che i cinesi hanno dello Stato. Molto, ma molto diverso dal nostro. E’ incorporato nella società in un modo diverso rispetto a quello che è in Occidente.