Una delle questioni tenute d’occhio costantemente dai Cinesi che si trovano in Italia è il tasso di cambio Euro/Yuan cinese, infatti la maggior parte di loro spera di poter spendere nella propria patria, laddove il costo della vita è inferiore.
Tenuto conto che oggi lo stipendio mensile di un impiegato medio in Cina è sui 3000 Yuan, nel periodo di tempo dall’utilizzo del euro dal 2002 ad oggi, il tasso di cambio ha avuto un picco massimo nel Dicembre 2004 con un valore di 11,0805 (11,0805 Yuan si compra 1 Euro), ad un minimo storico di 6,5847 ad Aprile 2015, questo significa che da Dicembre 2004 ad Aprile 2015 se uno possedeva 1000 euro, perdeva circa 4495,80 Yuan (cioè più di un mese di stipendio), e questo senza considerare l’inflazione e la perdita del potere d’acquisto della moneta.
Possiamo constatare dal grafico che nonostante alti e bassi, dal 2004 in poi rispetto a CNY l’euro si è svalutata sempre di più, questo è senza dubbio una situazione molto sfavorevole per i cinesi che si trovano in Italia.
Esaminiamo ora il potere d’acquisto della moneta prendendo come base di riferimento il prezzo di un abitazione nelle due grandi città cinesi, Shanghai e Pecchino, nel 2002 il prezzo di una casa a Shanghai è mediamente sui 4700 Yuan al metro quadrato, mentre a Pecchino è sui 4761 Yuan al metro quadrato, nel 2015 a Shanghai il prezzo medio al metro quadrato è arrivato a 30.722 Yuan, mentre a Pecchino è arrivato a 29457 Yuan.
Alcuni dicono che bisogna aspettare per l’acquisto della casa, perché è possibile che il prezzo scenda, ma osservando il trend dell’evoluzione del prezzo nel tempo, qual è la probabilità che il prezzo diminuisca? E se davvero succedesse, il livello di diminuzione è sufficiente per ritenere che aspettare è valsa la pena?
Questi sono semplici constatazioni per dimostrare che cercare sicurezza attraverso l’accumulo di liquidità non è la scelta più conveniente.